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Storia della Pasticceria

Storia della pasticceria siciliana






VENERDI SANTO nuovaBreve storia dei dolci siciliani.
L
a dimensione storica e culturale della nostra società è così grande che esistono infiniti modi per intraprenderne un approfondimento di ricerca che possa fornire una maggiore comprensione sulla sua genesi e sulla sua misteriosa e complessa identità. La così detta Epoca Moderna nasce, infatti, da un sentimento di studio e di ricerca nuovo, capace di abbattere definitivamente le frontiere dell’universo culturale. Intellettuali e scienziati si sono liberati – finalmente! – in questo periodo dai vecchi schemi e dalla sudditanza di date, eventi e personaggi famosi e hanno rivolto con coraggio e fiducia la propria attenzione anche ai piccoli fatti, agli usi e ai costumi della vita quotidiana, scrivendo così le prime opere di sociologia, antropologia ed etnologia.

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Storia del Gelato

granie e brioche
 Storia del gelato.
L’uso di mangiare la neve miscelata con latte, succhi di frutta e miele risale sicuramente a tempi molto antichi. Abbiamo numerose fonti che attestano l’abilità raggiunta dai Greci e dai Romani nella tecnica di raccogliere e custodire la neve. Per non parlare degli scritti e persino delle ricette che documentano la familiarità con la quale il fresco ingrediente trovasse ampio posto in cucina. In una lettera di Plinio il giovane – vissuto nel I secolo - si fa per esempio riferimento ad una torta d’orzo con vino mielato e neve!*1 Presentazione di Francesco Maspero ad Apicio – L’Arte Culinaria, a cura di Giulia Carazzali, Tascabili Bompiani,Milano 2004, pag.VI

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I dolci dei monasteri femminili

I dolci dei monasteri femminili - Li cosi duci di li batii 

     conchiglie2Il ruolo svolto dai monasteri femminili nello sviluppo dell’arte dolciaria – naturalmente non solo di quella siciliana - è stato di fondamentale importanza. Dal XV al XIX secolo, prima della nascita delle vere e proprie pasticcerie, i principali dolci che si preparavano nel territorio dove sorgevano i monasteri sono stati quasi tutti presi in rassegna e molto spesso rielaborati dalla competenza e dalle abili mani delle suore. Le quali, a volte, spinte dal desiderio di conquistare la meraviglia e la gratitudine delle personalità destinatarie delle loro prelibatezze, cominciarono a creare anche dei prodotti completamente nuovi. Infatti, bisogna subito mettere in luce che la consuetudine di preparare dolci all’interno dei conventi femminili non era nata all’inizio per fini commerciali, ma dall’esigenza delle suore di contraccambiare in maniera elegante e significativa favori e   servizi ricevuti.

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Cioccolato: gli aztechi di Modica

020 Modica -  cioccolatoIl cioccolato di Modica. Forse non esiste al mondo nessun altro ingrediente alimentare che abbia una storia così ricca e appassionante come il cacao. Quando nel 1753 lo scienziato svedese Carl von Linné attribuì il nome scientifico di Theobroma cacao (Cibo degli dei) all’“albero del cioccolato”, il suo seme aveva già generato millenni di cultura, di miti e di leggende. Oggi, nell’immaginario comune di noi occidentali, il cioccolato è conosciuto e gustato soprattutto dolce nella sua caratteristica forma di barretta solida. Eppure già tremila anni fa, gli Olmecchi, i Maya e gli Aztechi - i mitici popoli precolombiani del Centroamerica – avevano lavorato i preziosi semi del cacao per preparare la xocoàtl, una prelibata bevanda dall’inconfondibile sapore amaro.

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